mercoledì 9 aprile 2014

pieno utilizzabilità e controllo del proprio territorio anche urbano


SI PUO' FARE
punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale


Il recupero alla piena utilizzabilità e controllo delle popolazioni italiane del proprio territorio anche urbano.


Con questa finalità lo Stato, entro il triennio:

-       incrementerà di 5000 unità l’Organico preesistente delle Forze di Pubblica Sicurezza.

-       riposizionerà circa 2000 unità le quali al momento risultano adibite a Scorta Fissa di terzi.  Personale di Pubblica Sicurezza il quale verrà pertanto restituito pressoché integralmente anche esso ai compiti propri d’Istituto.

lunedì 24 marzo 2014

Si Può Fare: Attività produttive ed incentivi

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE ED INCENTIVI



Lo Stato che ha intanto tagliato in modo rilevante il costo fiscale complessivo del lavoro (nuove minori aliquote fiscali uguali a chi produce ed al reddito prodotto, consistenti tagli alle imposizioni fiscali e del costo del lavoro sull’impresa)

si ritira totalmente  da ogni proprio intervento in conto capitale od interessi oggi operanti per aziende esistenti o nuove aziende.
Al nord come al sud. 
Ed abroga conseguentemente tutte le rispettive leggi di spesa oggi in essere.


DOVE SI COLLOCA L’AGEVOLAZIONE AD INTRAPRENDERE DA PARTE DELLO STATO RIFORMATO ?

In appositi, mirati interventi, diversi da settori a settori, di incentivazione tramite la leva fiscale
Il sostegno eventuale si esprime, dal secondo anno del Piano di Riforma, solo tramite DETASSAZIONI specifiche, finalizzate e mirate anche come territori.


giovedì 6 marzo 2014

Si Può Fare: le Prefetture

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LE PREFETTURE

Le Prefetture hanno assolto ed assolvono funzioni di grande importanza. Nel passato hanno anche assolto al sostanziale controllo Centrale sopra le varie Autonomie territoriali nazionali.
In quella situazione aveva senso la coincidenza delle Prefetture con il territorio Provinciale. Infatti quel potere altrui di forte incidenza sopra le autonomie territoriali aveva una esigenza anche operativa di essere quanto mai diffuso.

Tuttavia, nel nuovo assetto riformato di ampie competenze ora poste nella piena facoltà indipendente delle Autonomie italiane, alcune delle quali come le Regioni dotate anche di capacità legislativa propria entro le competenze attribuite, quell’assetto storico delle Prefetture italiane non pare più rispondente alle nuove circostanze.

Il Programma di Riforme ne prevede pertanto una loro diversa dislocazione sul territorio nazionale:

lunedì 3 marzo 2014

Legge Bancaria nazionale e Autonomie territoriali

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LEGGE BANCARIA NAZIONALE E AUTONOMIE TERRITORIALI


Può apparire strano l’inserimento di questo argomento in un Programma di Riforme e l’apparirvi  per di più abbinato a territorio nelle sue Autonomie. 
E’ infatti indubbio che la competenza sopra le Legislazione bancaria generale sia competenza stretta ed esclusiva dello Stato.

Il Programma beninteso non ha nessuna intenzione di interferire con competenze che risalgono agli Enti Locali nel credito nazionale tramite le Fondazioni le quali li vedano attivamente presenti al proprio interno; né di imporre ad alcuna Autonomia di alienare quei propri rapporti  indiretti così consistenti.

Tuttavia, l’aspetto relativo di Riforma della legge Bancaria nazionale recherà al riguardo due vincolanti prescrizioni di valenza unitaria nazionale per le Autonomie.

Le quali sembrano quantomeno opportune

venerdì 28 febbraio 2014

quello che lo Stato conserva e cosa cede - SUB 4 : Agricoltura e Ambiente

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quello che lo Stato conserva e coda cede di altre competenze delegate
SUB 4 : Agricoltura e Ambiente
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AGRICOLTURA AMBIENTE

L’Agricoltura, come già la Sanità, viene interamente devoluta alle competenze proprie delle Autonomie Regionali. 

Lo Stato conserverà a propria competenza soltanto le valutazioni e le successive procedure di accoglienza su direttive Comunitarie relative. Decisioni che rimarranno pertanto nazionali. Rappresenterà inoltre unitariamente l’intenzione della nazione nelle diverse sedi comunitarie o internazionali le quali si occuperanno di agricoltura e forestazione e tutela ambientale ed ecologica.
Valendo non solo per l’Agricoltura, ma in tutte le Aree delle competenze riconosciute delegate alle Autonomie, che tra di esse rimane esclusa la capacità indipendente di rappresentanza, di negoziazione o di intese normative con l’Estero anche nell’ambito Comunitario.
Competenze e Rappresentanze pertanto confermate di attribuzione esclusiva statale centrale. In quanto inscindibilmente attinenti all’interesse nazionale sopra tutto il territorio; e all’esercizio unitario della sovranità nazionale. La quale rimane esclusiva Statale.

Lo Stato centrale, per effetto dei poteri trasferiti, passerà alle proprie Autonomie Regionali anche tutte le sue competenze e relative strutture esecutive che saranno risultate ancora detenere a quel momento.

mercoledì 26 febbraio 2014

quello che lo Stato conserva e cosa cede - SUB 3: LA SANITA'

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QUELLO CHE LO SATO CONSERVA E COSA CEDE DI ALTRE COMPETENZE DELEGATE

SUB 3 La Sanità

LA SANITA'
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Lo Stato centrale, dopo quanto già fatto circa il relativo Personale  - ora attribuito nel suo insieme integralmente alla competenza dell’Autonomia decentrata competente sia per selezione, normative, contratti e retribuzioni - estende tale medesima forma di attribuzione anche alla intera Sanità.

La quale diviene pertanto competenza unica Regionale. Sia di gestione che di competenze e personale.

La Regione può anche ritenere di esorbitare dal costo standard nazionale previsto anche per la Sanità. Alla condizione che risulti in effettivo pareggio il suo Bilancio Regionale complessivo. E che non chieda allo Stato perequazioni solidali sopra altre sue competenze.
Senza che  in tal caso lo Stato abbia motivo e veste ad eccepire entro un altrui proprio pareggio di bilancio risultante e autosufficiente nel suo complesso.

venerdì 21 febbraio 2014

quello che lo Stato conserva e cosa cede - Sub 2: I beni immobili delle Autonomie


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QUELLO CHE LO STATO CONSERVA E COSA CEDE DI ALTRE COMPETENZE DELEGATE
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Sub. 2 
Prosegue la esposizione di sottocapitoli delmedesimo punto di programma sopra richiamato. E che in questo post indicato come SUB. 2 tratta di:
I Beni Immobiliari Abitativi delle  AUTONOMIE

Configura essa di certo un’Area di competenza del tutto  propria delle Autonomie locali nazionali ed a ogni loro livello. Al riguardo il Programma di Riforma non intende in alcun modo sovrapporvi competenze di altri.
Tuttavia insistenti e recenti fatti di informazione nazionale hanno portato a dover temere che all’interno del Patrimonio pubblico possa essersi venuta formando una sorta di vasta mano morta” immobiliare. 
Intendendosi con questo termine Patrimoni immobiliari pubblici rilevanti che tuttavia appaiono aver cessato di produrre Servizi o Ricchezza messa in circolo a beneficio di tutti; per ridursi a <una mano morta> ad esclusivo beneficio e rendita parassita di pochissimi. 
Il Programma di Riforme non intende affatto generalizzare. Tanto più verso proprie  Autonomie che in larghissima loro parte, come prevedibile, si confermeranno anche in questo consapevoli ed oculate. Né intende interferire con l’uso o destinazione che le Autonomie italiane vorranno farne in modo del tutto indipendente dei propri beni immobiliari.

domenica 16 febbraio 2014

quello che lo Stato conserva e cosa cede di altre competenze delegate



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QUELLO CHE LO STATO CONSERVA E COSA CEDE DI ALTRE COMPETENZE DELEGATE


prosegue la esposizione di punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale. Questo specifico punto di programma alternativo di governo all'attuale, viene qui ora  suddiviso, per funzionalità di lettura dei singoli post che lo contengono, nei  sottocapitoli che lo compongono nel suo intero.
Quanto segue rappresenta pertanto il primo SUB-Capitolo su questa medesima questione.
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SUB- 1 - TRA DI ESSI, SEMBRANO APPARIRE TALI DA DOVERSI  PREFISSARE
Contemporaneamente alla attivazione del Decentramento:

venerdì 31 gennaio 2014

sintesi dei punti di Riforma entro la Costituzione vigente


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RIEPILOGO COMPLESIVO PER SINTESI DEI PUNTI OGGETTO DI RIFORMA ENTRO LA COSTITUZIONE VIGENTE:
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Entro l’assetto costituzionale italiano che rimane ancor più Parlamentare, prevede:

martedì 21 gennaio 2014

Stato decentrato & Federalismo solidale

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STATO DECENTRATO  &  FEDERALISMO SOLIDALE



Un assetto dello Stato solidale decentrato alle sue Autonomie non può venire omesso, anche se all’interno di un Progetto d’intenzioni Riformatrici virtuali. Sia per la sua oggettiva rilevanza. Sia perché molte Funzioni importanti sono state gia attribuite decentrate anche se risultate sinora assai slegate. Di regole e risorse. 

La enorme questione di uno Stato che si rinnova anche nella sua conformazione territoriale di Poteri operativi verrà tuttavia proposta a livello di opzioni. Alle quali nella fase stretta d’attuazione serviranno ulteriori apporti e riscontri di parametri relativi anche economici finanziari.

Soprattutto però s’impone quale condizione necessaria alla riuscita del Progetto che sta alla base della stessa Alleanza tra tutti i produttori di ricchezza nazionale  per il suo sviluppo ulteriore.

Il programma complessivo di Riforme nazionali, appena vistosi insediato da una propria maggioranza in Parlamento, pertanto attiverebbe subito un monitoraggio a quanto coerente risultasse già attivato sul piano del decentramento di risorse e poteri; ed avvierebbe tutto quanto appaia al momento ancora da perfezionarsi.


Con una tempistica serrata, poiché il ruolo a regime pieno anche delle Autonomie incide in modo decisivo alla riuscita positiva dell’intero Progetto di Sviluppo perseguito.